Che tipo di intelligenza sviluppa un bambino?
Ce ne sono di tanti tipi ed una viene spesso trascurata dai genitori meno attenti…
Si tratta di un tipo di intelligenza data dalla capacità di individuare, riconoscere, gestire e modulare le proprie emozioni.
Capacità che vengono apprese nel corso dell’infanzia e che costituiscono quella che viene chiamata “intelligenza emotiva”.
Esatto, un’intelligenza legata all’emotività e alle emozioni!
Ma perché è così importante?
Le emozioni associate agli eventi della vita del bambino sono spesso intense ed è quindi importante aiutare i bambini a capirle e gestirle al meglio.
Bambini emotivamente intelligenti
Secondo te esiste un’intelligenza legata all’emotività e alle emozioni?
Se hai letto bene l’introduzione di questo articolo educativo non avrai avuto dubbi a dare una risposta: sì, esiste eccome ed ha un nome ben specifico!
Si chiama “intelligenza emotiva” ed è importantissima perché le emozioni associate agli eventi della vita del bambino sono spesso intense ed è quindi importante aiutare i bambini a capirle e gestirle al meglio.
Quando non si offre loro la possibilità di esprimere le proprie emozioni, la sofferenza psichica che ne deriva comporta disagio sia nella vita presente dei bambini che in quella futura di adulti.
E allora più queste emozioni vengono represse, più diventano intense e più la pressione esercitata per emergere è forte.
Ma come si può quindi facilitare l’acquisizione dell’intelligenza emotiva nei piccoli?
Aiutalo a sviluppare un’intelligenza emotiva
Per facilitare l’acquisizione dell’intelligenza emotiva nei bambini si possono osservare i comportamenti, il linguaggio del corpo, il modo di relazionarsi, ma anche semplicemente i giochi che predilige.
Fondamentale è ascoltare i bambini con il cosiddetto ascolto empatico, ossia accogliendo tutte le sue emozioni con la curiosità di scoprire come il piccolo decodifica gli eventi, cercando di andare oltre le semplici parole e ponendo domande perché raccontandosi possa diventare consapevole delle sensazioni che prova in un clima di condivisione.
Fin da quando è piccolissimo, è importante parlare con il bambino spiegandogli come si chiama, l’emozione che sta provando e tutto il resto.
In questo modo gli permetterai di riconoscere quella emozione in breve tempo e imparerà che provare emozioni, anche negative, è assolutamente naturale.
L’adulto può poi, ad esempio, giocare col bambino oppure può fare dei disegni insieme a lui, usare dei colori, fare delle costruzioni…
Tutto quello che, in sostanza, permette di dare forma e voce alle emozioni: l’obiettivo è arrivare a verbalizzare l’emozione provata e farlo attraverso diversi canali di comunicazione che ne facilitino l’elaborazione.
Legittimiamo le emozioni dei nostri figli!
In questo articolo stiamo approfondendo il tema dell’intelligenza emotiva e fin qui abbiamo visto come l’infanzia sia chiaramente una fase propizia per gettare le basi e acquisire gli strumenti adatti per imparare a gestire ed esternare le emozioni.
Attraverso un esercizio di autocontrollo, ad esempio, il bambino impiega l’energia che ne scaturisce per adottare atteggiamenti e comportamenti coerenti con il sistema di valori che sta costruendo, ma non solo…
L’adulto, nell’assecondare le emozioni dei più piccoli e nel lasciarsi coinvolgere, legittima le emozioni provate dai bambini, verbalizzando la comprensione di quella specifica emozione.
E non c’è nulla di più importante in una buona relazione genitore-figlio!
E allora è chiaro che l’essere empatici con i nostri figli, imparare a cogliere (e accogliere!) i loro sentimenti sin da piccolissimi e imparare ad accettarli fino in fondo…
Tutto questo può essere un enorme supporto ai piccoli perché fornisce loro alternative per canalizzare le emozioni ed evitare comportamenti tentatori e impulsivi.
Aiutare i bambini a soffermarsi e riflettere su quello che succede loro è, insomma, un buon modo per far sì che conoscano meglio le loro emozioni e imparino a gestirle ed è qualcosa che porteranno poi dentro per tutta la loro vita. ?