Laboratorio artistico

Libertà alla creatività

"Un luogo di creatività, libertà, sperimentazione, scoperta ed apprendimento
dove sviluppare la capacità di osservazione e di critica."

La conoscenza plurisensoriale, l’osservazione della natura e delle opere d’arte, la sperimentazione di materiali, strumenti e tecniche, attraverso il gioco come scoperta, secondo il principio del “fare insieme per capire” stimolano la creatività infantile come premessa al conseguimento di una personalità originale ed autonoma.

Il Linguaggio artistico per i bambini

Come vede l’arte un bambino? Domanda difficile. La vede dal basso, nel senso della comprensione (oltre che della statura…)? O la vede da un punto di vista privilegiato, quello di chi non ha quasi condizionamenti né pregiudizi di gusto o di qualità?

Attraverso le principali forme di Arte, il bambino assumerà competenze in modalità innovativa e creativa: compito dell’educatore è quello di sostenere le scoperte, le ricerche e creare i contesti delle diverse proposte.

Partendo dai linguaggi grafici e pittorici, punto cardine nello sviluppo dell’approccio di ‘Reggio Children, il percorso educativo prosegue intrecciando le diverse arti, ma lasciando libertà di scelta al bambino.

È scientificamente dimostrato che dal punto di vista dell’apprendimento, dello sviluppo del senso sociale, dell’emotività i primi anni del bambino sono i più ricchi, determinanti per il formarsi del carattere e del gusto che manterrà da adulto. Senza scendere in dettagli clinici, nei bambini affetti da disturbi comportamentali o da patologie di varia natura coinvolti in percorsi d’arte (museali ed extra-museali) sono stati riscontrati notevoli miglioramenti. La visione, la spiegazione, l’interazione e la pratica creativo-laboratoriale sono alla base di ogni didattica dell’arte per bambini.

La didattica per bambini deve catturare l’attenzione del piccolo spettatore facendo poco ricorso alla tradizionale “lezione frontale” ed usando invece stimolazioni multiple che gli consentano di capire i vari livelli di lettura dell’opera, dal visivo, al tattile, agli altri livelli sensoriali, passando per il gioco, l’esercizio del gusto, la pratica della fantasia, l’interazione positiva con il manufatto d’arte.

Unendo la spiegazione di alcuni aspetti dell’opera, quelli funzionali al raggiungimento di un obiettivo cognitivo o di un risultato creativo, alla pratica laboratoriale, sia verbale che attiva, in cui con supporti visivi, tecnologici, materiali da utilizzare il bambino si può cimentare nella pratica dell’arte, sentendosi, si auspica, più vicino all’artista e meno intimidito dall’opera.

L’obbiettivo è formarne la sensibilità, prepararli ad una crescita più consapevole, oltre che ricca.

I bambini nella maggior parte dei casi mostrano una naturalezza totale, una spontaneità inaudita ed anche una certa serietà quando gli si chiede di dire la loro, di cogliere un dettaglio, di azzardare un’ipotesi, di fare senza o con le regole qualcosa di ispirato alle nozioni apprese, alle emozioni provate davanti alle opere.

(…) Come può tutto questo non migliorare la crescita di chi si affaccia appena alla finestra della vita? Lasciamoci illuminare da Kandiskij:

“I primi colori che mi colpirono furono un verde chiaro e vivace, il bianco e il nero, il rosso carminio e il giallo ocra. Sono impressioni che risalgono a quando avevo tre anni”.

Non tutti i piccoli fruitori dell’arte diventeranno i padri fondatori dell’astrattismo, tuttavia siamo convinti che l’arte renda migliori ed ancora più convinti che male proprio non ne faccia…

Estratti dell’articolo di Laura Panarese per Informagiovani Italia

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